Storia di Maniago

La storia dei conti di Maniagorisale alle prime botteghe di battiferro che fornivano asce ai boscaioli, per poi passare a produrre spade per l’esercito della Serenissima, e, dopo la caduta di Venezia, forbici e coltelli. Teatro della vita cittadina è Piazza Italia, quasi totalmente chiusa al traffico, al cui centro è posta una scenografica fontana ottocentesca a gradini, dove si sosta piacevolmente per guardarsi attorno. Sulla sinistra si ergono la Chiesa dell’Immacolata a pianta circolare, datata 1411, e il cinquecentesco Palazzo Attimis dei Conti di Maniago, con il portone bugnato e il balconcino in ferro battuto, un bel giardino sul retro, l’elegante loggia e un leone di San Marco a impreziosirne la facciata.

Al centro della piazza la LoggiaComunale ha una pianta essenziale a tre arcate: oggi è un monumento consacrato ai caduti. Sulla destra, tra due archi e due obelischi in pietra, il Duomo di San Mauro, esempio di tardo gotico friulano, risale al 1488 e si offre con una semplice facciata a capanna, un bel portale di pietra a sesto acuto decorato a tortiglioni con tre facce scolpite, e, a sovrastare, un  magnifico rosone al centro. Interessanti sono i frammenti di epoca romana che sono stati inglobati nella muratura.

La grande piazza aperta ai quattro venti è da oltre mezzo millennio capitale dei coltellinai: a testimonianza di questo, il Museo dell’Arte fabbrile e delle coltellerie illustra l’evoluzione tecnologica della lavorazione delle lame ed è ospitato, assieme al Museo provinciale della vita contadina, in quella che una volta era stata una filanda.